Amici del Timone n�58 del 01 agosto 2016

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1 UNA VITA CHE TANTI GIUDICAVANO INUTILE E' STATA UN DONO PER I SUOI GENITORI
Aurora è vissuta solo 23 giorni: la sua mamma racconta la forza della sua bambina
di Maria Angela Masino - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 PIU DI 170 MILA BAMBINI UCCISI CHE NON FANNO NOTIZIA
Nella relazione del Ministero della Salute, tanto numeri che fanno riflettere
di Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
3 LETTERA DELLA MAMMA DI UNA BIMBA DOWN AL MEDICO CHE VOLEVA FARLA ABORTIRE: ''LA MIA BAMBINA ERA PERFETTA, PERCHE' MI HAI MENTITO?''
Alcuni Stati USA hanno introdotto il divieto di aborto per figli down, primo passo per l'abolizione totale del ''diritto'' di aborto
Fonte: Tempi
4 MASCHERATA LA TRUFFA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE
Video sottotitolato in Italiano con il documentario di Channel 4 che smonta la teoria del Global Warming causato dall'uomo
di Marco Respinti - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
5 LA PRANOTERAPIA NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LA SCIENZA (NE' CON LA FEDE CRISTIANA)
Purtroppo raccomandata o praticata da qualche sacerdote, spesso diventa anche un ostacolo alla preghiera (sconsigliati anche ago¬puntura, rifessologia, iridologia, reiki, ecc.)
Fonte: Sito del Timone

1 - UNA VITA CHE TANTI GIUDICAVANO INUTILE E' STATA UN DONO PER I SUOI GENITORI
Aurora è vissuta solo 23 giorni: la sua mamma racconta la forza della sua bambina
di Maria Angela Masino - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 12/07/2016

«Non dimenticherò mai il battito delle sue palpebre appena accennato, il lento e affaticato movimento delle sue piccole braccia e gambe. Mia figlia Aurora, forse, voleva farsi vedere forte e coraggiosa quando al cambio del pannolino tentava di ribellarsi e di evitare quei lievi spostamenti che i neonatologi e le infermiere la costringevano a fare. Ricordo ogni singolo particolare, ogni minuto o meglio oserei dire, ogni secondo della sua breve esistenza durata solo 23 giorni. Aurora infatti è venuta al mondo il 17 marzo 2015 per poi andarsene l'8 aprile 2015 dopo un'estenuante lotta per la sopravvivenza», racconta Monica Samaritani, la sua mamma.
Alla 12° settimana di gestazione, le avevano diagnosticato una patologia rara, un'ernia diaframmatica congenita sinistra, che comporta un buco proprio in quell'importante organo tra torace e addome che ci consente di respirare. Ciò comporta una conseguente risalita dello stomaco, dell'intestino, del fegato nella cavità toracica provocando una compressione dei polmoni e impedendo così il regolare sviluppo di questi organi.
«Mio marito e io non sapevamo neppure di cosa stessero parlando i medici. Eravamo sprovveduti, disorientati durante le spiegazioni che includevano percentuali, interventi in utero e post-nascita, qualità di vita. In quei giorni di continue visite mediche ed ecografie mi sentivo chiusa in una bolla, oppressa da un frastuono di cui non riuscivo a decifrare il significato. Avvertivo solo un dolore straziante provenire dal mio cuore, mi sono chiusa nel silenzio e nella disperazione e pensavo solo all'amore grande per quella piccola creatura che cresceva dentro di me, giorno dopo giorno».
Monica e il marito sono stati convocati dai ginecologi che seguivano la gravidanza e posti di fronte alla scelta di abortire. Dopo notti insonni, hanno deciso, fermamente, che non toccava a loro decidere la morte di Aurora. Si sono affidati a Dio e hanno pensato che era giusto dare una possibilità alla piccola e che avrebbero lottato con lei e per lei fino alla fine. Così è stato.
«Aurora e io siamo state sottoposte alla 28° settimana di gravidanza a un intervento in utero, denominato "Feto", per garantire alla bimba una maggior possibilità di sopravvivenza. L'operazione era andata benissimo, tutto subito nei polmoni si è registrato il corretto ritmo di espansione, la piccolina cresceva bene dentro di me ed era un vortice di energia. Ma, con il passare del tempo, è comparso il cosiddetto Polidramnios, una sovrapproduzione di liquido amniotico che mi costringeva alla amnio-decompressione (un mini-intervento per la sua aspirazione). Non solo. Alla 30° settimana di gestazione, Aurora presentava un edema sottocutaneo diffuso che ha allarmato i medici e di conseguenza me e mio marito».
La paura era quella che ci fosse qualcosa di nascosto, di sconosciuto e di terribile nel suo corpo. Alla 33a settimana mentre Monica era sdraiata su quel letto, che ormai era diventato un "compagno di viaggio" e la stavano sottoponendo all'ennesima amnio-decompressione, si sono rotte le acque e di lì a poche ore sarebbe nata Aurora. Da quel momento per la piccola è iniziata una spietata lotta per la vita senza la protezione della mamma. «Avrei voluto tenerla dentro di me per sempre perché era il solo modo che avevo per farla vivere per metterla al riparo dai pericoli, dalle sofferenze e da tutte quelle macchine che successivamente l'avrebbero tenuta in vita per soli 23 giorni».
«Non potevo fare più nulla per lei, se non andare a trovarla, starle vicino, raccontarle tante storie e cantarle dolci ninna nanne, accarezzarle con estrema delicatezza quel piccolo corpicino, pregare giorno e notte e sperare, con tutte le mie forze, che Aurora sarebbe tornata a casa con me, tra le mie braccia». Era una bambina forte e lo dimostrava giorno dopo giorno, era stata sedata, ma lei si opponeva alla sedazione per manifestare la sua forza. Ce la metteva tutta per aprire gli occhietti nella direzione della sua mamma e del suo papà quando loro si avvicinavano alla sua termoculla.
Monica è sicura che sua figlia in quei momenti voleva dire ai suoi genitori che li sentiva, lì vicino a lei. «È indelebile dentro di me», aggiunge Monica, «il ricordo di quando stringeva le nostre dita con le sue piccole manine forti, quando muoveva le labbra e faceva le bollicine, quando le davano il mio latte con il sondino e la sua espressione cambiava, compiaciuta, assaporava me! Tutti i giorni quei suoni della Terapia Intensiva Neonatale mi entravano nel sangue, eravamo lì insieme a tanti altri genitori, ognuno con la sua storia, con la sua lotta ma tutti lì per dare forza e presenza ai nostri figli adorati. Non dimenticherò nulla di lei nemmeno il suo pianto, con quel tubo che lo rendeva quasi silente. Il tempo che trascorrevamo davanti a quel suo "lettino di vetro" era così pesante, l'attesa straziante e il non sapere, se l'avremmo mai portata con noi a casa, così struggente. Eravamo in balia degli eventi, senza remi in un mare in tempesta».
La vita, però, aveva un altro progetto per Monica e suo marito e così come è arrivata la piccola Aurora, di notte e in silenzio, così se ne è andata. Perché in silenzio? Quando è venuta al mondo non poteva piangere in quanto è stata intubata e portata subito in terapia intensiva, dal momento che non doveva affaticare i suoi piccoli polmoni. Così lei e la sua mamma non si sono neanche "conosciute", Monica era stata sedata e dormicchiava. «Quando la mia bimba ha lasciato questo mondo, allo stesso modo non ero presente: mio marito e io eravamo rimasti con lei fino a mezzanotte, l'abbiamo salutata, accarezzata e le avevo promesso che ci saremmo riviste l'indomani mattina. Ma così non è stato».
«All'una e dodici», continua Monica, «ci hanno chiamato dalla terapia intensiva per dirci che ci stava lasciando. Siamo arrivati di corsa in ospedale all'una e quaranta tre, ma all'una e quaranta il suo cuoricino aveva smesso di battere. Forse la mia bimba non ha voluto che la vedessi andare via. L'hanno staccata da tutti quei macchinari che l'avevano tenuta in vita per quei pochi e lunghissimi giorni e ho potuto prenderla in braccio. Finalmente ho potuto stringerla e sentire il tepore del suo corpo sul mio petto».
Monica ritiene di non aver mai conosciuto persona più coraggiosa e saggia di Aurora in tutta la sua esistenza. Seppure così piccola le ha insegnato tantissimo. E ringrazia Dio di non aver abortito perché quei giorni di vita con sua figlia sono stati comunque un importante percorso insieme. Aurora le ha insegnato, nonostante tutto, che non bisogna mai arrendersi, che bisogna avere fiducia in sé stessi, che nei momenti più difficili abbiamo tanta forza dentro di noi e che bisogna tirarla fuori, che bisogna continuare a lottare se si vuole veramente qualcosa, che bisogna amare senza misura e dare senza misura, oltre le nostre modeste forze. Soprattutto Aurora le ha insegnato che il dolore è una parte di noi, non possiamo pensare di esserne immuni. Col tempo, però, si impara a conviverci. «E ancora: mia figlia mi ha insegnato che niente e nessuno può portare via i nostri ricordi, le nostre emozioni».
Da questa esperienza, da questo dolore straziante, Monica e suo marito hanno trovato una via di rinascita creando Il giardino di Aurora, un'associazione (www.ilgiardinodiaurora.it) che porta il nome della loro piccola tenace figlia. «Ci proponiamo l'obiettivo di dare una mano a tutte quelle famiglie che si trovano ad affrontare un percorso difficile come il nostro, lotteremo al loro fianco per aiutarle a trovare vie d'uscita. Se avessi abortito avrei perso la ricchezza che, oggi, mi aiuta a interpretare le situazioni con maggior discernimento riuscendo a leggere in ognuna, spesso, anche quel che non c'è scritto. Per questo tutte le sere ringrazio il Signore per avermi dato l'opportunità di vivere quei 23 preziosi giorni con Aurora».

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 12/07/2016

2 - PIU DI 170 MILA BAMBINI UCCISI CHE NON FANNO NOTIZIA
Nella relazione del Ministero della Salute, tanto numeri che fanno riflettere
di Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 11/07/2016

Ogni anno il ministero dell'Interno stila una relazione per il Parlamento in cui dà conto, tra le altre cose, di quanti crimini sono stati commessi in Italia: furti, traffico di stupefacenti, omicidi, etc. La relazione che a sua volta il ministero della Salute illustra al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40 (anno 2014), norma che disciplina la fecondazione artificiale, può essere considerata un'appendice alla relazione del ministero dell'Interno.
Infatti, l'ecatombe di bambini concepiti in provetta ogni anno, insieme a quella provocata dagli aborti, è di certo il peggiore e il più diffuso crimine esistente non solo in Italia, ma anche nel mondo. La relazione, datata 30 giugno, come ogni anno presenta un'intricata massa di dati, cifre e percentuali. Arrivare a comprendere la reale portata di questi numeri non è sempre facile (in questo senso ringrazio per la consulenza fornita da Renzo Puccetti e Angelo Filardo).
Partiamo dal dato più importante. Quanti embrioni sono morti nel 2014? Il dato, guarda caso, non viene indicato espressamente nelle 207 pagine della relazione, forse perché ritenuto poco rilevante, forse perché certe realtà bisogna nasconderle sotto il tappeto. Ma se si alza questo tappeto ecco che scopriamo che il numero di embrioni prodotti in un anno con le tecniche di fecondazione extracorporea ammonta a 170.629 embrioni. Se aggiungiamo quelli scongelati arriviamo a 187.165. Il numero complessivo di nati vivi è pari a 12.971, il 2,5% di tutti i nati. Quindi gli embrioni morti sono 174.194.
Il tasso di sopravvivenza è dunque del 6,93% (si devono conteggiare nelle perdite anche quegli zigoti in cui i due pronuclei non si erano ancora fusi). Ebola al confronto è una innocua influenza. Centosettantaquattromila è un cifra che supera, oltre il 50%, il numero degli aborti chirurgici effettuati nel nostro Paese nel 2014 (per tacere di quelli procurati con pilloline varie). Fecondazione artificiale e aborto sono oggettivamente i crimini morali più gravi che vengono compiuti al mondo. Questa è la vera urgenza, altro che Brexit, immigrazione e crisi delle banche. Ma ormai il sonno delle coscienze è entrato nella fase rem da tempo.
Qualche altro dato interessante. Il numero di coppie che accede alla fecondazione artificiale diminuisce, ma cresce il numero dei nati. Non perché le tecniche siano migliorate: il tasso di successo è da tempo inchiodato intorno al 19%. Cioè solo una coppia su cinque esce dalla clinica con il bambino in braccio. Ma perché crescono il numero di cicli. Si impenna il numero di embrioni crioconservati: in un solo anno è cresciuto del 29,9%. Si vede che la sentenza della Corte Costituzionale del primo aprile del 2009, che eliminava il tetto massimo di 3 embrioni da prodursi per ogni ciclo e da impiantarsi immediatamente nell'utero della madre così come previsto dalla legge 40, inizia a produrre i propri frutti marci.
L'età media della donna che vuole un figlio in provetta è in ascesa seppur di poco: siamo arrivati a quasi ai 37 anni. Cresce anche il numero delle over 40enni che desiderano diventare madri fuori tempo massimo: sono quasi un terzo del totale. Nel 2005 erano un quinto. Come è noto, l'età della coppia, in specie della donna, è uno dei motivi più importanti che determinano l'inefficacia delle tecniche di fecondazione artificiale.
Poi c'è il capitolo fecondazione eterologa. Anzi, il capitoletto dato che i numeri sono striminziti. "Solo" 237 coppie si sono accostate a questo tipo di tecnica e sono nati solo 62 bambini. Il dato di quanti fratellini si sono voluti sacrificare per avere questi 62 neonati non è dato saperlo. Facendo una stima, probabilmente siamo intorno ai 580. Ma nel mucchio di morti appaiono solo come una manciata insignificante. L'insuccesso dell'eterologa è data soprattutto dal fatto che i donatori non ricevono abbastanza denaro per l'incomodo. Negli altri Paesi dove l'eterologa cresce come la zizzania, i donatori sono tali solo di nome, perché lucrano assai sulla vendita dei propri gameti. In breve, fino a quando l'eterologa non diventerà pienamente un businness i numeri saranno sempre relativamente bassi.
E dunque mentre la maggior parte dei politicanti, incassati i gol sull'omologa e sull'eterologa, mirano ora all'utero in affitto e alla ricerca sperimentale sugli embrioni e mentre una minoranza (spesso sedicente cattolica) mira agli stessi obiettivi ma in forma più lieve (in ossequio al principio del male minore), i bambini continuano a morire a centinaia di migliaia.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 11/07/2016

3 - LETTERA DELLA MAMMA DI UNA BIMBA DOWN AL MEDICO CHE VOLEVA FARLA ABORTIRE: ''LA MIA BAMBINA ERA PERFETTA, PERCHE' MI HAI MENTITO?''
Alcuni Stati USA hanno introdotto il divieto di aborto per figli down, primo passo per l'abolizione totale del ''diritto'' di aborto
Fonte Tempi, 11/06/2016
Fonte: Tempi, 11/06/2016

4 - MASCHERATA LA TRUFFA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE
Video sottotitolato in Italiano con il documentario di Channel 4 che smonta la teoria del Global Warming causato dall'uomo
di Marco Respinti - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 11/07/2016
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 11/07/2016

5 - LA PRANOTERAPIA NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LA SCIENZA (NE' CON LA FEDE CRISTIANA)
Purtroppo raccomandata o praticata da qualche sacerdote, spesso diventa anche un ostacolo alla preghiera (sconsigliati anche ago¬puntura, rifessologia, iridologia, reiki, ecc.)
Fonte Sito del Timone, 29/03/2016
Fonte: Sito del Timone, 29/03/2016

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