Amici del Timone n�52 del 01 febbraio 2016

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1 IL DDL CIRINNA' DIFESO AD OGNI COSTO DALLA MALA POLITICA
Nemmeno i ruoli istituzionali che dovrebbero essere arbitri sono esenti da partigianeria, uniti contro la famiglia
di Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 L'EVOLUZIONISMO NON NEGA DIO, MA I NOSTRI SCIENZIATI NON LO SANNO
Darwin Day, invece di riflettere sulla teoria senza prove, non si perde l'occasione di negare Dio
di Francesco Agnoli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
3 LA SOVRAPPOPOLAZIONE: LA BUFALA CHE HA INFLUENZATO IL NOSTRO SECOLO
Non è vero che siamo troppi, e con questa falsa informazione si è cercato di snaturare il nostro mondo
di Marco Respinti - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
4 SORPRESA: LA MAGGIORANZA DEGLI SCIENZIATI CREDE IN DIO
Più si conosce la verità sensibile, più ci si avvicina al Creatore
Fonte: UCCR online
5 ADOZIONI OMOSESSUALI: LA SCIENZA DICE DI NO!
Circolano notizie sbagliate circa il presunto consenso scientifico alle adozioni gay
di Enzo Pennetta - Fonte: Critica scientifica
6 IL VIRUS ZIKA CAUSA MALFORMAZIONI NEL FETO PER CUI L'UNICA SOLUZIONE E' L'ABORTO, PAROLA DI OMS E ONU... MA E' UNA CLAMOROSA MENZOGNA!
La strategia degli abortisti è sempre la stessa: lanciare un allarme per creare uno stato di paura che poi giustifica misure drastiche (come con la nube tossica di Seveso nel 1976)
di Paolo Gulisano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 IL DDL CIRINNA' E' INACCETTABILE DALLA PRIMA ALL'ULTIMA PAROLA
Trascrizione dell'intervento al Circo Massimo del portavoce ufficiale del Family Day (VIDEO: intervista a Massimo Gandolfini e trasmissione integrale del Family Day)
di Massimo Gandolfini - Fonte: Tempi
8 VITTORIA: BOCCIATI DAL SENATO USA I FONDI A PLANNED PARENTHOOD, LA MULTINAZIONALE DELL'ABORTO
E una sconfitta: in Irlanda le scuole cattoliche saranno costrette ad assumere docenti gay
di Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana
9 PAURA PER L'EMERGENZA SMOG... CHE NON ESISTE
La quantità di polveri sottili diffuse nell'aria di grandi città come Milano e Torino dal 1977 ad oggi è calata del 70%! Siamo seri, di che emergenza e di che misure straordinarie stiamo parlando?
di Francesco Ramella - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
10 TUTTE LE BALLE SULLO STATO VEGETATIVO
La coscienza non è mai assente, semmai sommersa
di Massimo Gandolfini - Fonte: Il Timone

1 - IL DDL CIRINNA' DIFESO AD OGNI COSTO DALLA MALA POLITICA
Nemmeno i ruoli istituzionali che dovrebbero essere arbitri sono esenti da partigianeria, uniti contro la famiglia
di Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 10/02/2016

Se qualcuno era così ingenuo da contare almeno sulla correttezza istituzionale ieri deve avere avuto un brusco risveglio, seguendo le gesta del presidente del Senato Pietro Grasso. Ed è anche chiaro che la Costituzione italiana è un optional in mano al potere che di volta in volta decide a suo uso e consumo come interpretarla.
Ieri Grasso, dopo avere già sorvolato sul mancato passaggio del ddl Cirinnà in Commissione (obbligatorio secondo l'art. 72 della Costituzione) ha impedito il voto segreto su un emendamento di 74 senatori che chiedevano di ristabilire la corretta procedura. Così Grasso ha inteso facilitare il passaggio immediato alla discussione in aula, secondo il desiderio del premier Renzi. Sia ben chiaro, probabilmente il voto segreto non avrebbe avuto esito diverso (ci sarebbero voluti una cinquantina di franchi tiratori per sovvertire il risultato) ma certo quello di ieri è un ulteriore segnale che il "padrone del vapore" non accetta bastoni fra le ruote e vuole procedere spedito. Eventuali guastatori sono avvertiti.
E il presidente del Senato si è adeguato volentieri offrendo anche una disinvolta interpretazione della Costituzione, e anticipando allo stesso tempo quello che dovrà essere il giudizio dell'Aula. Ha detto infatti che il ddl Cirinnà ha a che fare con l'articolo 2 della Costituzione (riferito alle formazioni sociali in cui si svolge la personalità del singolo) e non con gli articoli 29 e seguenti, che si riferiscono alla famiglia fondata sul matrimonio. Peccato che proprio questa sia invece una delle questioni più discusse del ddl Cirinnà, su cui il Senato dovrà decidere.
Ma Grasso è andato anche oltre perché ha affermato che le formazioni sociali definite dall'articolo 2 della Costituzione, includono le «famiglie non fondate sul matrimonio». Il che ha dell'incredibile perché in effetti la Costituzione italiana riconosce una sola famiglia, quella «società naturale fondata sul matrimonio». Le convivenze non sono neanche prese in considerazione dalla Costituzione, figurarsi se possono essere definite famiglia. Ma per il presidente del Senato – che è pure un ex magistrato – queste evidentemente sono sottigliezze.
Del resto, campione di questa lettura della Costituzione «al passo con i tempi» è proprio la Corte Costituzionale che, oltre ad aver sancito un inesistente "diritto al figlio" (nel 2014), è anche responsabile (nel 2010) di avere indicato nell'articolo 2 la chiave per legalizzare le convivenze. Come abbiamo più volte spiegato, in realtà i padri costituenti non avevano affatto in testa qualcosa come le convivenze, scrivendo l'articolo 2. Chi presentò la relazione esplicativa affermò chiaramente che per formazioni sociali vanno intese le "comunità naturali". Per cui, disse all'Assemblea Costituente Giorgio La Pira, «I diritti essenziali della persona umana non sono rispettati – e lo Stato perciò non attua i fini pei quali è stato costruito – se non sono rispettati i diritti della comunità familiare, della comunità religiosa, della comunità di lavoro, della comunità locale, della comunità nazionale». È perciò la famiglia la prima comunità naturale tutelata dall'articolo 2 della Costituzione, che va letto dunque come premessa – e non come aggiunta - all'articolo 29 che più specificamente si riferisce alla famiglia come «società naturale fondata sul matrimonio».
Questo veloce ripasso, a cui andrebbero aggiunte tante sentenze dei tribunali italiani, ci dice però che quando si tratta di vita e famiglia ci si scontra con un "potere superiore" più che mai determinato a distruggerle, sovvertendo anche la Costituzione e ovviamente infischiandosene del popolo, pure quando scende in piazza massicciamente. Del resto lo abbiamo già scritto: il popolo del Circo Massimo ha contro tutti i poteri: politico, economico e anche quello ecclesiastico.
Data questa determinazione nel perseguire il "male comune" e considerati i numeri in Parlamento, si può tranquillamente affermare che allo stato attuale solo un miracolo potrà impedire che il ddl Cirinnà diventi legge (con o senza adozione del figliastro). Ed è appunto per un miracolo che continuiamo a lavorare e pregare.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 10/02/2016

2 - L'EVOLUZIONISMO NON NEGA DIO, MA I NOSTRI SCIENZIATI NON LO SANNO
Darwin Day, invece di riflettere sulla teoria senza prove, non si perde l'occasione di negare Dio
di Francesco Agnoli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 12/02/2016

Oggi ricorre il cosiddetto Darwin day, una sorta di celebrazione di stampo ideologico della figura del grande naturalista inglese Charles Darwin. Il Corriere della Sera, quotidiano sempre più ideologicamente schierato e sempre meno pluralista, ha ricordato ieri l'evento con una breve lezione del fisico Carlo Rovelli, da tempo impegnato nel cercare di occupare il posto lasciato vacante da Margherita Hack.
Rovelli è un fisico di fama, che pratica scorribande piuttosto ardite nel terreno della teologia e della filosofia, generando un certo imbarazzo in chi ha una qualche dimestichezza con queste materie. Ma purtroppo l'Italia non ha divulgatori di ottimo livello, sia nel campo scientifico, che in quello filosofico, come gli anglofoni Paul Davies (comsologo e fisico) e John Barrow (matematico). Ebbene, nel caso specifico, secondo Rovelli le scoperte di Darwin avrebbero "messo in crisi l'idea di un Dio Creatore". Nientemeno. E perchè? Forse che il fatto che qualcosa evolva, toglie valore alla domanda sulla sua origine?
Il fatto che le realtà viventi abbiano una storia, cancella l'esigenza logica di comprendere quale sia la loro Causa prima, quale il fine, e donde provengano l'ordine del creato e le leggi naturali? L'evoluzione richiede che qualcosa vi sia. E non qualcosa da poco: l'universo, e la vita. Ma da dove vengono l'universo e la vita? Celeberrimi biochimici come Erwin Chargaff sostenevano che chi ritiene di aver risolto questo mistero, chiamando in causa il signor Caso, fa soltanto sorridere. Eppure, non molti giorni prima di celebrare il Darwin day nell'ottica piuttosto ideologica che si è detta, e precisamente il 26 gennaio, sempre sul sito del Corriere, Rovelli si era soffermato sulla figura G. Eduard Lemaître, definendolo "il primo scienziato a parlare di uovo cosmico e di espansione dell' universo". Lemaître è dunque, anche per Rovelli, il padre della cosmologia moderna, dell'idea di evoluzione del cosmo stesso. Ed era anche un prete: non aveva compreso Darwin, come invece ha fatto Rovelli?
La verità è molto più complicata: anzitutto perchè Darwin non si ritenne mai ateo, bensì agnostico, e questo per motivi esistenziali (la morte della piccola figlia Anna), più che per motivi scientifici in senso stretto; in secondo luogo perchè il suo amico-nemico, coscopritore della selezione naturale, Sir Alfred Wallace, rimase invece sempre convinto dell'esistenza di un Creatore e dell'unicità dell'animale razionale-uomo; in terzo luogo perchè molti biologi evoluzionisti, ai tempi di Darwin come oggi, professano la fede in un Dio Creatore; in quarto luogo perchè l'evoluzionismo ha varie versioni, ha subito numerose modifiche nel corso della storia, e non è una spiegazione di per se stessa onnicomprensiva; in quinto ed ultimo luogo, per non farla troppo lunga, perchè il darwinismo generò molte critiche, alcune delle quali ancora valide, non solo per motivi scientifici, ma anche perchè Darwin stesso unì talora alle sue considerazioni naturalistiche, visioni filosofiche del tutto errate (per esempio nel campo della linguistica) e qua e là, magari anche in modo contraddittorio, intrise di una mentalità piuttosto razzista nei confronti, ad esempio, degli irlandesi, delle donne e di certe etnie di selvaggi. Uno dei suoi "avvocati" odierni, Orlando Franceschelli, deve quantomeno ammettere "l'ambiguità dello stesso Darwin, certo non del tutto immune dai pregiudizi dell'Inghilterra vittoriana e imperiale in cui ha vissuto e operato", mentre storici come Léon Poliakov hanno gioco facile non solo nel citare passi di Darwin inequivocabilmente razzisti, ma anche nel ricordare il suo rapporto con il cugino Galton, padre dell'eugentica, o con Thomas Huxley, per il quale i neri sarebbero paragonabili ed anzi superiori ai bianchi, ma solo nelle gare di morsi.
Al di là delle strumentalizzioni del pensiero di Darwin, inziate già all'epoca da parte di Marx ed Engels, e proseguite nel corso degli anni, il Darwin day può essere una bella occasione per far conoscere un sito neonato, www.filosofiaescienza.it, nel quale, in modo piuttosto orginale, sono raccolti articoli e documenti utili ad indagare questa interessantissima tematica del rapporto tra scienza-filosofia-teologia, in modo serio, non troppo complicato, e soprattutto rispettoso del pensiero di grandi scienziati di ieri e di oggi.
Rovelli ci troverà premi Nobel per la Fisica, astrofisici di fama mondiale, come Piero Benvenuti, genetisti come Francis Collins, e tanti altri che non approverebbero affatto le azzardate affermazioni filosofiche e teologiche che si trovano spesso mescolate ai suoi contributi, certamente ottimi, di tipo scientifico.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 12/02/2016

3 - LA SOVRAPPOPOLAZIONE: LA BUFALA CHE HA INFLUENZATO IL NOSTRO SECOLO
Non è vero che siamo troppi, e con questa falsa informazione si è cercato di snaturare il nostro mondo
di Marco Respinti - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 07/01/2016

La scienza abbonda di tabù che inibiscono il progresso. Uno dei più clamorosi è il falso mito della sovrappopolazione mondiale, l'idea (circolante da decenni) che sulla Terra saremmo troppi e che per questo motivo il nostro vecchio pianeta non ce la farebbe più a sfamarci e a dissetarci tutti.
Materiali a confutazione di questa vera e propria bufala ce n'è oramai a iosa, ma nella mentalità dominante (dominante anche troppi addetti ai lavori) lo sforzo serve a poco perché le leggende metropolitane procedono per autoalimentazione: più le si confuta, più si gonfiano; e più la confutazione è seria e circostanziata, più diventa prova provata del dolo. Ora però contro la fobia della "Bomba P" (la popolazione mondiale che ci sta scoppiando tra le mani) scende finalmente in campo anche il periodico britannico Nature, una delle più antiche e importanti riviste scientifiche del mondo, e la musica cambia. Cambia perché, rispetto al conformismo neoilluminista imperante,Nature non è certo un cuordileone che rema controcorrente, prediligendo invece sempre le acque calme delle "idee ricevute", dello scientificamente corretto in business casual e del sottile progressismo blasé da documentario di prima serata. Evidentemente però la fola della "Bomba P" è tanto grossa e grossolana che pure i don Abbondio non riescono più a tenere a freno la lingua.
In un articolo ospitato su Nature di dicembre, la giornalista scientifica Megan Scudellari bolla disinvoltamente come falsa l'idea secondo cui la popolazione della Terra crescerebbe costantemente in modo esponenziale portando inevitabilmente ‒ come per primo affermò il pastore anglicano ed economista Thomas R. Malthus (1766-1834) nel 1798 ‒ alla carestia e alla miseria. La popolazione mondiale, infatti, non cresce per nulla in modo esponenziale. Non lo ha fatto ieri, non lo fa oggi ed «[…] è improbabile che lo faccia in futuro», dice il demografo della Rockefeller University di New York Joel Cohen intervistato dalla Scudellari. Oggi, per esempio, la popolazione mondiale cresce a un ritmo che è addirittura la metà di quello seguito prima del 1965.
Quanto agli attuali 7,2 miliardi di abitanti della Terra da mangiare ce n'è davvero a sufficienza per tutti. A documentarlo è la FAO, l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, secondo le cui stime la produzione mondiale di cibo è di gran lunga superiore alla crescita demografica. Attualmente, la sola produzione calorica mondiale in cereali è sufficiente a sfamare tra i 10 e i 12 miliardi di persone. La fame nel mondo allora non esiste? Niente affatto: esiste eccome, afferma sempre Cohen. Solo che non è causata né dalla presunta sovrappopolazione mondiale né dalla scarsità generale e generica di cibo, bensì dal fatto statistico che circa il 55% della produzione nutrizionale del pianeta viene impiegata per scopi diversi dall'alimentazione umana (mangimi per bestiame o produzione di carburanti), oppure semplicemente sprecata, o ancora malamente distribuita.
Né scarseggia neppure l'acqua, come ha documentato il vice segretario generale delle Nazioni Unite, Jan Eliasson, sulle pagine dello stesso Nature nel gennaio 2015. Il vero problema dell'acqua, infatti, è che in certe regioni molti (si calcola 1,2 miliardi di persone) hanno difficoltà ad accedervi, ma questo per ragioni politiche, militari o economico-sociali di arretratezza tecnologica, motivo per cui l'unico rimedio possibile è l'antropizzazione, lo sviluppo tecnico-scientifico e il libero scambio commerciale che zittisce le armi, non certo il deserto umano, la riduzione delle nascite e il reinselvatichimento del pianeta. La Scudellari cita a questo proposito Nicholas Eberstadt, demografo dell'American Enterprise Institute di Washington: «La sovrappopolazione non è sul serio sovrappopolazione. È piuttosto una questione di povertà»; ma, invece di esaminarne attentamente le cause alla ricerca di soluzioni pratiche, ci si perde in chiacchiere attorno a un problema che non esiste, la chimerica "Bomba P". La teoria vorrebbe che se a dire per l'ennesima volta che non è vero che sulla Terra siamo troppi, che non è vero che il pianeta non ce la fa più, che non è vero che il cibo è insufficiente a nutrire tutti e che non è vero che l'acqua manca è finalmente un beniamino blasonato del pensiero dominate come Nature il mondo dovrebbe cominciare a prestare orecchio, ma chissà perché abbiamo già la sensazione di sbagliarci.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 07/01/2016

4 - SORPRESA: LA MAGGIORANZA DEGLI SCIENZIATI CREDE IN DIO
Più si conosce la verità sensibile, più ci si avvicina al Creatore
Fonte UCCR online, 20/12/2015

Scienza e fede. Un tema emerso negli ultimi due secoli e, come sempre, caratterizzato da due tipi di estremismi: da una parte gruppi religiosi che hanno paura della scienza, la rifiutano a prescindere temendo che possa entrare in conflitto con la loro fede religiosa. Dall'altra gruppi anti-religiosi che ideologizzano la scienza diffondendo la convinzione che essa conduca necessariamente lontano da Dio.
Ben vengano allora ricerche sociologiche come quelle compiute in questi anni alla Rice University, condotte daElaine Howard Ecklund, la quale ha studiato e analizzato la posizione religiosa di migliaia di scienziati dimostrando che nella loro vita è assolutamente compatibile la presenza della fede religiosa e dell'indagine scientifica.
Proprio in questi giorni è stata presentata l'ultima indagine di questo filone: concentrandosi esclusivamente su fisici e biologi, è stato loro inviato un sondaggio al quale hanno risposto in 10.000 circa (su 609 dei quali sono state svolte approfondite interviste qualitative). Sono stati intervistati solamente scienziati di Hong Kong, India, Italia, Taiwan, Turchia, Stati Uniti,Francia e Regno Unito.
Il primo dato interessante è che, tranne in Francia e Regno Unito, in tutti gli altri Paesi analizzati gli scienziati che credono in Dio sono più numerosidi quelli che si definiscono atei o agnostici. In Italia, ad esempio, quasi il 60% dei fisici e biologi crede in Dio e si dichiara cattolico mentre soltanto il20% è ateo e il 23% agnostico. Più numerosi gli scienziati credenti, seppur di poco, anche negli Stati Uniti: il 36% afferma di credere in Dio contro il 35% degli atei e il 29% degli agnostici. Nel Regno Unito e in Francia sono invece maggiori gli scienziati che non credono in Dio, mentre dati completamente opposti si trovano in Turchia (85% degli scienziati è credente contro il 6% di atei e il 9% di agnostici), in India (79% contro 11% di atei e agnostici), a Taiwan (74% contro 14% e 15%) e Hong Kong (54% contro 26% e 20%).
Sbaglierebbe chi volesse trascurare i dati emersi nei Paesi non occidentali, ricordiamo infatti che la Cina (Hong Kong) è il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, nella classifica delle nazioni con la miglior qualità di ricerca scientifica. L'India è 13esima, dietro l'Italia (8°) ma davanti a Paesi come Olanda, Russia, Belgio e Finlandia. Sbaglia anche Piergiorgio Odifreddi che, comprensibilmente irritato dai risultati dello studio, ha subito affermato che più gli scienziati sono bravi e meno credono in Dio perché tra i Paesi analizzati nello studio quelli con più vincitori di medaglie Fields e premi Nobel per fisica, chimica e medicina sono anche quelli con scienziati più laici. Classica odifreddura: l'indagine era rivolta a fisici e biologi e non ai matematici (medaglia Fields) e il premio Nobel è personale non collettivo, a meno che si creda davvero che gli Stati Uniti e il Regno Unito siano le nazioni più pacifiste del mondo soltanto perché alcuni loro cittadini hanno vinto un numero maggiore di premi Nobel per la Pace rispetto ad altri Stati.
Piuttosto che la frequenza di partecipazione ai servizi religiosi o la frequenza della preghiera, ci sembra più interessante rilevare che da questo studio gli scienziati intervistati tendono ad avere una percentuale di affiliazione religiosa inferiore rispetto al totale della popolazione. Se gli italiani affiliati religiosamente sono infatti l'88%, gli scienziati che professano una religione sono il 63%. Non essere affiliati religiosamente, ovviamente, non equivale a non credere in Dio. «Nella maggior parte delle regioni», hanno spiegato i ricercatori, «gli scienziati risultano essere più laici rispetto alla popolazione generale. Tuttavia gli scienziati non credono che la scienza abbia un influsso secolarizzante; invece, la maggior parte pensa che religione e scienza operino in sfere separate. La nostra ricerca rivela che, anche nel più laico dei contesti, scienza e religione in genere non sembrano essere in conflitto nella vita dei singoli scienziati».
Ovvero, gli scienziati sono più laici non a causa del loro lavoro dato che ritengono compatibili scienza e fede. Occorre tuttavia ricordare che inun'indagine del 2014, sempre della Rice University, è stato rilevato che negli Stati Uniti, su 10.000 scienziati americani li 18% frequenta servizi religiosi settimanalmente, rispetto al 20% della popolazione generale degli Stati Uniti; il 15% si considera molto religioso, contro il 19% della popolazione generale degli Stati Uniti; il 13,5% legge settimanalmente testi religiosi, contro il 17% della popolazione degli Stati Uniti e il 19% degli scienziati prega più volte al giorno, contro il 26% della popolazione degli Stati Uniti. Dunque le percentuali di credenti e del loro impegno religioso sonopiuttosto simili tra gli scienziati americani e la popolazione generale.
Se dunque ci sono dati contraddittori sulla percentuale di scienziati credenti rispetto al resto della popolazione, è ormai fuori discussione che gli uomini di scienza sono oggi in maggioranza credenti e religiosi. Questo è il dato certo che è costante in tutti gli studi apparsi in questi anni.
Bella la testimonianza raccolta da Repubblica di Gianpaolo Bellini, ordinario di Fisica Nucleare e Subnucleare presso l'Università degli Studi di Milano (già sostenitore della visita a "La Sapienza" di Roma da parte di Benedetto XVI): «Sono un fisico delle particelle elementari e credo che una logica così enormemente estesa non possa essere casuale. Dietro alla forma e all'ordine dell'universo c'è, secondo me, un input. Se alcuni dati della natura fossero stati anche solo minimamente diversi da quel che sono, la vita sulla Terra non sarebbe stata possibile». Gli ha fatto eco il noto fisicoLucio Rossi, cattolico praticante e tra i responsabili del CERN di Ginevra: «Mi sono convinto che l'ipotesi che tutto sia nato per caso è molto più difficile da accettare che non l'esistenza di Dio. Al Cern siamo in molti credenti, e non solo cristiani».

Fonte: UCCR online, 20/12/2015

5 - ADOZIONI OMOSESSUALI: LA SCIENZA DICE DI NO!
Circolano notizie sbagliate circa il presunto consenso scientifico alle adozioni gay
di Enzo Pennetta - Fonte: Critica scientifica, 19/06/2015

Le affermazioni "scientificamente dimostrate" hanno una potenza ineguagliabile nella formazione dell'opinione pubblica. Ma non sempre sono veramente basate sulla scienza sperimentale, a volte si tratta di costruzioni fatte su studi, "paper", inconsistenti. Dei veri "castelli di carte"…Il caso dei genitori omosessuali.
La notizia viene divulgata nel 2013 nel modo più autorevole possibile con un articolo sul Correre della Sera a firma del Prof. Vittorio Lingiardi: Si cresce bene anche con genitori gay Ecco i risultati di 30 anni di ricerche.
L'argomento dovrebbe essere inattaccabile, se dopo ben 30 anni di ricerche e con l'avallo di uno stimatissimo professore di Psicologia Dinamica dell'Università "La Sapienza", si è giunti alla conclusione che crescere con genitori dello stesso sesso e omosessuali non ha alcun effetto negativo sul bambino. Ma su quali prove si basa questa conclusione?
L'articolo su Corriere della Sera porta come primo esempio uno studio della American Academy of Pediatrics :
Il 20 marzo 2013 l'American Academy of Pediatrics (Aap) ha pubblicato un importante documento in cui, oltre a ribadire le conclusioni di una ricerca pubblicata nel 2006 («adulti coscienziosi e capaci di fornire cure, siano essi uomini o donne, etero o omosessuali, possono essere ottimi genitori»), afferma che, «nonostante le disparità di trattamento economico e legale e la stigmatizzazione sociale», trent'anni di ricerche documentano che l'essere cresciuti da genitori lesbiche e gay non danneggia la salute psicologica dei figli e che «il benessere dei bambini è influenzato dalla qualità delle relazioni con i genitori, dal senso di sicurezza e competenza di questi e dalla presenza di un sostegno sociale ed economico alle famiglie».
Motivo di più, conclude l'Aap, per sostenere definitivamente la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Love makes a family è il titolo di una pubblicazione dell'American Psychological Association.
Andiamo dunque a vedere su quali studi si basa l'articolo dell'Aap del 2013 "Promoting the Well-Being of Children Whose Parents Are Gay or Lesbian" e di conseguenza l'affermazione "Si cresce bene anche con genitori gay Ecco i risultati di 30 anni di ricerche", i lavori citati dalla Aap sono 21.
1- Si tratta di una autocitazione del medesimo documento dell'Aap.
2; 3; 4; 5; 6;7- Sono documenti statistici sulla popolazione degli USA
8;9- Ancora due documenti della stessa Aap nei quali si afferma la superiorità educativa delle coppie sposate rispetto a quelle non sposate.
10- Articolo multi autore nel quale gli autori sostengono che il riconoscimento civile delle unioni tra persone con tendenze omosessuali porterebbe dei benefici ai figli di queste persone.
11- Si tratta di una raccolta di informazioni circa l'omosessualità rivolta ai pediatri.
12- Un libro sull'omogenitorialità curato dalla dottoressa Abbie Goldberg, dichiaratamente militante pro gender.
13- Una rassegna di Stacey e Biblarz, ricercatori gay-friendly, che hanno preso in considerazione 21 ricerche sull'omogenitorialità dalle quali emerge che "i ricercatori frequentemente minimizzano i risultati che indicano, nei bambini, differenze circa il genere e i comportamenti e le preferenze sessuali che potrebbero stimolare importanti domande teoriche…"
14- Una rassegna di 34 ricerche curata da Fiona Tasker. Delle ricerche analizzate in questa rassegna una sola aveva un numero di soggetti superiore a 100; una ricerca ha 7 soggetti. Circa terzo delle ricerche non prende in considerazione lo stato di salute dei bambini. 26 ricerche su 34 (più del 76%) utilizza un campione di convenienza. 12 ricerche non hanno un gruppo di controllo; solo 4 ricerche hanno utilizzato, come gruppo di controllo, coppie eterosessuali con bambini concepiti naturalmente. Tutte queste limitazioni sono ammesse dalla dottoressa Tasker, che comunque afferma: "La ricerca passata in rassegna suggerisce che l'accudimento gay o lesbico non influenza il benessere dei bambini per quanto riguarda lo sviluppo". Al di là di questo, la stessa Tasker riconosce una percentuale più alta rispetto alla popolazione generale di ragazzi con un orientamento non eterosessuale tra i figli di genitori gay o lesbiche.
15- Siamo in presenza della prima vera ricerca. I campioni sono costituiti però da25 madri lesbiche con i loro figli; 38 madri sole eterosessuali con i loro figli; 38 coppie eterosessuali con i loro figli. Hanno rilevato che i figli senza padre sono molto più dipendenti dalla madre rispetto a quelli cresciuti con il padre; e che i bambini cresciuti senza padri mostrano atteggiamenti più femminili rispetto a quelli cresciuti con il padre.
16- Si tratta di un libro nel quale Ellen Perrin fornisce consigli a pediatri, medici, infermieri e psicologi sull'approccio con figli di genitori con tendenze omosessuali o adolescenti con tendenze omosessuali.
17- Siamo alla seconda ricerca dell'elenco: Wainright, Russell e Patterson hanno avuto a disposizione le interviste a 12.105 adolescenti e da queste hanno selezionato un campione di 18 ragazzi dai 12 ai 18 anni cresciuti da coppie lesbiche e 18 ragazzi di pari età cresciuti da famiglie eterosessuali. Curiosamente "La valutazione delle relazioni romantiche e il comportamento sessuale non sono stati associati con il tipo di famiglia"; gli autori non hanno nemmeno pubblicato i dati relativi a queste variabili.
18- Si tratta di un confronto tra bambini adottivi di coppie omosessuali ed etero, manca un confronto con bambini non adottivi.
19- Una rassegna curata dal Prof. Peter Lamb, dichiaratamente schierato su posizioni LGTB, il quale sostiene tra l'altro che l'assenza del padre non è rilevante per lo sviluppo.
20- Un parere della dottoressa Patterson stilato per la stessa American Academy of Pediatrics, secondo la quale "I campioni piccoli e non rappresentativi presi in considerazione, e la giovane età della maggior parte dei figli suggeriscono alcune perplessità"; nonostante questo "non c'è una differenza sistematica tra genitori gay e non gay nella salute emotiva, profilo genitoriale e atteggiamento nei confronti della genitorialità.
21- L'ultimo documento è una presa di posizione dell'American Medical Association contro le discriminazioni nei confronti delle persone con tendenze omosessuali.
Dopo questo esame dei riferimenti a supporto dell'affermazione che "trent'anni di ricerche documentano che l'essere cresciuti da genitori lesbiche e gay non danneggia la salute psicologica dei figli" appare non scientificamente supportata.
Ma una frase di Lingiardi è rivelatrice al riguardo, infatti leggiamo nell'articolo sul Corriere:
"È infatti importante che le donne e gli uomini di scienza si esprimano sulla base di ipotesi condivise e possibilmente verificate empiricamente."
La verifica empirica viene quindi dichiaratamente indicata come desiderabile ma non necessaria, ma senza di essa, ricordiamo, non si fa scienza. Ma nonostante questa riconosciuta non scientificità delle affermazioni sull'omogenitorialità, immediatamente dopo si legge:
Il tema della genitorialità omosessuale è di solito affidato a ideologie o visceralità di politici il più delle volte impreparati.
Insomma, gli studi su cui si basa l'apertura alle adozioni omosessualisono dichiaratamente più delle "ipotesi" che dati sperimentali, ma si accusano i politici di essere impreparati e di affidarsi a ideologie o addirittura "visceralità".
Nell'articolo sul Corriere si chiama poi in causa l'American Psychoanalytic Association che esprime una raccomandazione:
È nell'interesse del bambino sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti, capaci di cure e di responsabilità educative. La valutazione di queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all'orientamento sessuale.
Ma si omette di dire che in un documento dell'Apa si legge anche:
There is no credible evidence that shows that a parent's sexual orientation or gender identity will adversely affect the development of the child.
"Non esiste una credibile evidenza che mostri che l'orientamento sessuale o l'identità di genere influenzino negativamente lo sviluppo del bambino". Quindi non si parla di omogenitorialità ma di orientamento sessuale (di quale genitore, di uno o di entrambi?) e inoltre si afferma che "Non esiste una credibile evidenza", frase che non fornisce molte certezze.
L'articolo infine termina così:
Posizioni analoghe sono sostenute dalle maggiori associazioni dei professionisti della salute mentale: dall'American Psychiatric Association alla British Psychological Society, dall'Academy of Pediatrics all'Associazione Italiana di Psicologia.
"Posizioni analoghe", questa è la frase chiave. Non si parla più di dimostrazioni scientifiche ma di "posizioni", i 30 anni di ricerche che campeggiano sul titolo catturando l'attenzione e la fiducia di chi legge si sono trasformati in "posizioni".
E questo è un segno di onestà intellettuale, alla fine dell'articolo non era più possibile parlare di evidenze sperimentali ma tuttalpiù di "posizioni".
E sulle "posizioni", che a loro volta sono influenzabili dalle ideologie, dalle mode o possono essere anche "viscerali", non si può giocare la crescita di un bambino.

Fonte: Critica scientifica, 19/06/2015

6 - IL VIRUS ZIKA CAUSA MALFORMAZIONI NEL FETO PER CUI L'UNICA SOLUZIONE E' L'ABORTO, PAROLA DI OMS E ONU... MA E' UNA CLAMOROSA MENZOGNA!
La strategia degli abortisti è sempre la stessa: lanciare un allarme per creare uno stato di paura che poi giustifica misure drastiche (come con la nube tossica di Seveso nel 1976)
di Paolo Gulisano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 05/02/2016
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 05/02/2016

7 - IL DDL CIRINNA' E' INACCETTABILE DALLA PRIMA ALL'ULTIMA PAROLA
Trascrizione dell'intervento al Circo Massimo del portavoce ufficiale del Family Day (VIDEO: intervista a Massimo Gandolfini e trasmissione integrale del Family Day)
di Massimo Gandolfini - Fonte: Tempi, 02/02/2016
Fonte: Tempi, 02/02/2016

8 - VITTORIA: BOCCIATI DAL SENATO USA I FONDI A PLANNED PARENTHOOD, LA MULTINAZIONALE DELL'ABORTO
E una sconfitta: in Irlanda le scuole cattoliche saranno costrette ad assumere docenti gay
di Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana, 04/12/2015
Fonte: Corrispondenza Romana, 04/12/2015

9 - PAURA PER L'EMERGENZA SMOG... CHE NON ESISTE
La quantità di polveri sottili diffuse nell'aria di grandi città come Milano e Torino dal 1977 ad oggi è calata del 70%! Siamo seri, di che emergenza e di che misure straordinarie stiamo parlando?
di Francesco Ramella - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 21/12/2015
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 21/12/2015

10 - TUTTE LE BALLE SULLO STATO VEGETATIVO
La coscienza non è mai assente, semmai sommersa
di Massimo Gandolfini - Fonte: Il Timone, settembre/ottobre 2015
Fonte: Il Timone, settembre/ottobre 2015

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