PIU DI 170 MILA BAMBINI UCCISI CHE NON FANNO NOTIZIA
Nella relazione del Ministero della Salute, tanto numeri che fanno riflettere
di Tommaso Scandroglio
Ogni anno il ministero dell'Interno stila una relazione per il Parlamento in cui dà conto, tra le altre cose, di quanti crimini sono stati commessi in Italia: furti, traffico di stupefacenti, omicidi, etc. La relazione che a sua volta il ministero della Salute illustra al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40 (anno 2014), norma che disciplina la fecondazione artificiale, può essere considerata un'appendice alla relazione del ministero dell'Interno. Infatti, l'ecatombe di bambini concepiti in provetta ogni anno, insieme a quella provocata dagli aborti, è di certo il peggiore e il più diffuso crimine esistente non solo in Italia, ma anche nel mondo. La relazione, datata 30 giugno, come ogni anno presenta un'intricata massa di dati, cifre e percentuali. Arrivare a comprendere la reale portata di questi numeri non è sempre facile (in questo senso ringrazio per la consulenza fornita da Renzo Puccetti e Angelo Filardo). Partiamo dal dato più importante. Quanti embrioni sono morti nel 2014? Il dato, guarda caso, non viene indicato espressamente nelle 207 pagine della relazione, forse perché ritenuto poco rilevante, forse perché certe realtà bisogna nasconderle sotto il tappeto. Ma se si alza questo tappeto ecco che scopriamo che il numero di embrioni prodotti in un anno con le tecniche di fecondazione extracorporea ammonta a 170.629 embrioni. Se aggiungiamo quelli scongelati arriviamo a 187.165. Il numero complessivo di nati vivi è pari a 12.971, il 2,5% di tutti i nati. Quindi gli embrioni morti sono 174.194. Il tasso di sopravvivenza è dunque del 6,93% (si devono conteggiare nelle perdite anche quegli zigoti in cui i due pronuclei non si erano ancora fusi). Ebola al confronto è una innocua influenza. Centosettantaquattromila è un cifra che supera, oltre il 50%, il numero degli aborti chirurgici effettuati nel nostro Paese nel 2014 (per tacere di quelli procurati con pilloline varie). Fecondazione artificiale e aborto sono oggettivamente i crimini morali più gravi che vengono compiuti al mondo. Questa è la vera urgenza, altro che Brexit, immigrazione e crisi delle banche. Ma ormai il sonno delle coscienze è entrato nella fase rem da tempo. Qualche altro dato interessante. Il numero di coppie che accede alla fecondazione artificiale diminuisce, ma cresce il numero dei nati. Non perché le tecniche siano migliorate: il tasso di successo è da tempo inchiodato intorno al 19%. Cioè solo una coppia su cinque esce dalla clinica con il bambino in braccio. Ma perché crescono il numero di cicli. Si impenna il numero di embrioni crioconservati: in un solo anno è cresciuto del 29,9%. Si vede che la sentenza della Corte Costituzionale del primo aprile del 2009, che eliminava il tetto massimo di 3 embrioni da prodursi per ogni ciclo e da impiantarsi immediatamente nell'utero della madre così come previsto dalla legge 40, inizia a produrre i propri frutti marci. L'età media della donna che vuole un figlio in provetta è in ascesa seppur di poco: siamo arrivati a quasi ai 37 anni. Cresce anche il numero delle over 40enni che desiderano diventare madri fuori tempo massimo: sono quasi un terzo del totale. Nel 2005 erano un quinto. Come è noto, l'età della coppia, in specie della donna, è uno dei motivi più importanti che determinano l'inefficacia delle tecniche di fecondazione artificiale. Poi c'è il capitolo fecondazione eterologa. Anzi, il capitoletto dato che i numeri sono striminziti. "Solo" 237 coppie si sono accostate a questo tipo di tecnica e sono nati solo 62 bambini. Il dato di quanti fratellini si sono voluti sacrificare per avere questi 62 neonati non è dato saperlo. Facendo una stima, probabilmente siamo intorno ai 580. Ma nel mucchio di morti appaiono solo come una manciata insignificante. L'insuccesso dell'eterologa è data soprattutto dal fatto che i donatori non ricevono abbastanza denaro per l'incomodo. Negli altri Paesi dove l'eterologa cresce come la zizzania, i donatori sono tali solo di nome, perché lucrano assai sulla vendita dei propri gameti. In breve, fino a quando l'eterologa non diventerà pienamente un businness i numeri saranno sempre relativamente bassi. E dunque mentre la maggior parte dei politicanti, incassati i gol sull'omologa e sull'eterologa, mirano ora all'utero in affitto e alla ricerca sperimentale sugli embrioni e mentre una minoranza (spesso sedicente cattolica) mira agli stessi obiettivi ma in forma più lieve (in ossequio al principio del male minore), i bambini continuano a morire a centinaia di migliaia.
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 11/07/2016
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