Amici del Timone n�48 del 01 ottobre 2015

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OLIMPIADI E PARALIMPIADI: ATLETI DISABILI ANCORA DISCRIMINATI
Bellieni parla di come la nostra società sia di fatto ancora ipocrita, se non supera questo tabù
di Carlo Bellieni

In molti le vorrebbero unite, ma almeno per i prossimi sette anni Olimpiadi e Paralimpiadi continueranno ad essere due eventi distinti e separati, sebbene molto vicini. Le edizioni estive di Rio de Janeiro 2016 e Tokio 2020, oltre a quelle invernali di Pyeongchang 2018 (Corea del Sud) e Pechino 2022, vedranno tutte dapprima lo svolgimento dei Giochi Olimpici e poi, negli stessi luoghi e impianti, ma un paio di settimane più tardi, quello dei Giochi Paralimpici. Una decisione che i due comitati internazionali, quello olimpico (Cio) e quello paralimpico (Ipc), hanno preso da tempo e che lascia nel breve periodo poche speranze a quanti vorrebbero invece l'integrazione completa dei due avvenimenti in un unico grande evento.
Recentemente, l'idea di fondere insieme Olimpiadi e Paralimpiadi - questione che è aperta da tempo - ha travalicato l'ambito sportivo ed è atterrata sulle pagine di un'autorevole rivista scientifica inglese, "Sport, Ethics and Phylosophy" (Taylor and Francis ed.) con un articolo del neonatologo e bioeticista italiano Carlo Bellieni. Il testo affronta il tema della scarsa visibilità pubblica dello sport praticato dalle persone con disabilità, affermando che la separazione dei due eventi "sembra indicare una separazione morale tra persone con e senza disabilità". Bellieni fa notare che come la separazione fra sport praticati da uomini e donne è ormai superata e obsoleta, così non dovrebbe esistere quella fra persone con disabilità e senza disabilità. Lasciare le Paralimpiadi come un evento "a parte", una sorta di appendice rispetto alle Olimpiadi, le relega "a latere" rispetto all'evento principale.
Bellieni sostiene che le Paralimpiadi aiutano a vincere tre "errori morali": la discriminazione (intesa come esclusione sociale); il "superumanismo" (inteso come il concetto che solo le persone sopradotate, incluse quelle con disabilità, possono essere veri atleti); la miopia morale secondo cui le persone con disabilità devono accontentarsi delle soddisfazioni che si possono procacciare da sé, esentando gli Stati dalla loro responsabilità sociali. Un messaggio positivo che – dice Bellieni – può trovare amplificazione se le Paralimpiadi si unissero per osmosi (e ovviamente con lo sforzo organizzativo necessario) alle Olimpiadi, dando il messaggio finale di unità degli sportivi, indipendentemente dall'essere o non essere normodotati e non più di una – per quanto nobile – collateralità.
L'articolo di Bellieni ha ravvivato anche in Italia e anche fra le associazioni delle persone con disabilità un dibattito che sempre più spesso viene proposto e affrontato (la cooperativa sociale Spes contra Spem ne ha fatto anche un sondaggio online). In realtà, il dibattito è aperto anche al più alto livello internazionale, che per il momento ha optato per mantenere una formula che assicura una continuità dell'esperienza organizzativa (stessa città, stessi impianti) pur con un lieve sfasamento temporale(in genere di due settimane). Il marchio Paralimpiadi (che è sempre più anche un prodotto commercialmente appetibile) vive di vita propria: le singole gare non rischiano di essere oscurate da quelle dei campioni olimpici e l'organizzazione è completamente concentrate sulle esigenze particolari che gli atleti paralimpici hanno.
Il destino dei prossimi anni è ormai già segnato. A Rio de Janeiro, le Olimpiadi andranno in scena dal 5 al 21 agosto 2016, le Paralimpiadi dal 7 al 18 settembre 2016. Tutto deciso anche per le successive tre edizioni, che si disputeranno tutte in Asia. APyeongchang (Corea del Sud), i Giochi olimpici invernali si disputano dal 9 al 25 febbraio e quelli paralimpici dal 9 al 18 marzo; le Olimpiadi estive di Tokio 2020 saranno dal 24 luglio al 9 agosto, le Paralimpiadi dal 25 agosto al 6 settembre; infine le Olimpiadi 2022 appena assegnate a Pechino si disputeranno dal 4 al 20 febbraio, lasciando spazio alle Paralimpiadi dal 4 al 13 marzo. Questo, almeno, è lo stato dell'arte al momento. Non è affatto escluso però che qualcosa col tempo possa cambiare e che un giorno si possa arrivare ad un unico grande appuntamento con lo sport.

Fonte: Redattore Sociale, 01/09/2015

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