UNO SGUARDO PREOCCUPATO SULL'UOMO DI OGGI
Fecondazione artificiale, aborto come diritto, ideologia del gender: verso un futuro senza famiglia?
di Paolo Delprato
Scrittori e registi, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, hanno utilizzato abbondantemente la tecnica della rappresentazione di un futuro cupo e catastrofico per trasmettere implicitamente il loro richiamo all'umanità verso quello a cui potrebbe andare incontro se dovesse, a seconda dei casi, perdere il controllo della tecnologia, il rispetto della natura o quello della dignità umana. Il filone "distopico" della letteratura ha dato così vita a capolavori come "1984" di George Orwell, "Il padrone del mondo" di R.H. Benson (che tra l'altro prefigura un futuro in cui la religione cattolica viene perseguitata in tutto il mondo) o come "Arancia Meccanica" di Anthony Burgess; mentre la cinematografia ha realizzato opere come "Metropolis" di Fritz Lang, "Matrix" dei fratelli Wachowsky e "Brazil" di Terry Gillian, tanto per citarne alcune. E' spesso interessante, per chi osserva la società, vedere quali di questi scenari, ancorchè ritenuti improbabili, in effetti sembra che si vadano ad avverare, trasformando un'opera di fantasia spesso spaventosa e perversa, in una agghiacciante e sconcertante profezia. Da qui nasce la mia idea di portare alla riflessione comune la situazione dell'uomo di oggi e, probabilmente, di domani, alla luce di 3 opere distopiche molto diverse tra loro ma accumunate dalla triste caratteristica di essere non più il frutto di una fervida immaginazione ritenuta assurda e irrealizzabile all'epoca della pubblicazione e forse ancora tali fino a pochi anni fa, quanto piuttosto la cronaca fin troppo dettagliata e cruda di un qualcosa che sta già avvenendo o sta per arrivare se non ci si ferma in tempo. Aldous Huxley ne "Il mondo nuovo" immaginava nel 1932 un mondo dominato dalla tecnologia e scientificamente gaio e spensierato. Nel 1974 Philip K. Dick (l'ispiratore dei distopici "Blade Runner" e "Minority Report") coniava in un racconto la definizione di "pre-persone". Nel 1997 il regista Andrew Niccol nel suo film "Gattaca – La porta dell'universo" ci raccontava una società dominata dal determinismo genetico. Fantasie assurde? Tragiche profezie? E cosa c'entra in questo l'ideologia del gender? E, infine, cosa hanno a che fare tutte queste cose con la famiglia, quella che l'umanità conosce da sempre? Domenica 9 febbraio alle 15.30 nel teatro parrocchiale dell'Osservanza parleremo di tutto questo per potere insieme avviare una riflessione che ci aiuti a comprendere come l'umanità sia ormai vicina ad un bivio decisivo.
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Fonte: Scienza & Vita Siena, 18 gennaio 2014
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