Amici del Timone n�17 del 18 febbraio 2013 | |
LA PIRA CI SPIEGA PERCHE' DIRE NO ALL'ABORTO Riportiamo un articolo uscito sull’Osservatore Romano, il 19 marzo 1976 di Andrea Fagioli Le ragioni per dire no all'aborto Giorgio La Pira le spiegò in particolare in un articolo uscito sull'Osservatore Romano il 19 marzo 1976, quasi due anni prima del varo della legge 194. Ma perché il suo no tanto deciso all'aborto? «La risposta è precisa – scriveva La Pira – perché il concepito è già un essere umano. Una persona umana, con il concepimento, è già venuta all'esistenza: un essere umano nuovo e perciò – sia pure in via di germinazione – già in vita; e come una semente già seminata, già radicata, nel 'suolo' materno e avviata a diventare spiga». L'aborto, aggiungeva l'ex sindaco di Firenze, «è, per definizione, atto estintivo della vita di una persona umana: è l'uccisione di un uomo. Vi sono delle grandi carenze, dei grandi 'vuoti', nelle strutture sociali e giuridiche non adeguate (come dovrebbero essere) alla tutela dei nascituri? Siano eliminate – con grande urgenza e determinazione – con provvedimenti legislativi adeguati: ma mai col togliere l'essere, la vita, al nascituro. Non uccidere: è, per tutti, l'intransitabile frontiera della autentica, unica, comune civiltà umana». C'è un «piano storico», un «progetto storico» di Cristo che la storia attua. «Ebbene: chi sono – si domandava La Pira – i protagonisti, gli esecutori, gli attori di questo 'progetto' storico di Dio, di Cristo, che inevitabilmente attraversa e investe tutti i popoli e tutti i tempi? Chi sono? Gli uomini, tutti gli uomini; tutti gli esseri umani, nati e nascituri». |
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