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"In silenzio per svegliare le coscienze e gridare il nostro Sì alla Vita e al rispetto di ogni persona umane e il nostro No alla riduzione al sesso o al orientamento sessuale della profondità che è l'essere umano. Sì ad una società fondata sul diritto naturale che rispetta e tutela i più deboli e non cede a particolarismi o egoismi chiamandoli diritti.
Alla veglia di ieri in Piazza del Campo a Siena dalle cinque alle sei del pomeriggio, hanno partecipato un centinaio di persone. Molte le famiglie presenti ed è stato possibile distribuire quasi 700 volantini in difesa della libertà di espressione del pensiero per una società fondata sul diritto naturale e una famiglia: l'unica che possa essere, cioè quella formata da un padre e una madre.
Grazie al lavoro delle forze dell'ordine è stato possibile manifestare pacificamente.
Siamo tornati in Piazza del Campo a Siena, per denunciare una serie di minacce contro l'uomo in corso nella nostra società dalle quali è sempre più difficile dissentire senza essere accusati di oscurantismo e ancora peggio di omofobia.
Stiamo assistendo ad una guerra sistematica contro la vita, contro la famiglia, vediamo come quotidianamente ci sia di fatto un vertiginoso restringimento delle libertà personali e dei diritti dei popoli: primo fra tutti quello di espressione del proprio pensiero, quello di difendere una società basata sul diritto naturale. È veramente curioso come il mondo dei Media e di certo attivismo impegnato, sia pronto a mobilitarsi contro la modifica genetica di un chicco di grano e come invece sostenga in maniera complice le lobbies LGBT che vogliono cancellare la famiglia naturale e sostituirla con modelli alternativi di famiglia che per poter esistere necessitano della violenza alle leggi naturali . Violazione delle leggi della genetica, che colpisce le donne che per disagio e povertà accettano di vendere i propri uteri per gestazioni surrogate e i bambini privati del diritto di avere, come è sempre stato dalle origini del mondo, un padre ed una madre.
Il Parlamento in un attimo ha approvato la possibilità di sciogliere il matrimonio in un tempo inferiore a quello utile per disdire un contratto di telefonia mobile o per avere una risonanza magnetica, e il governo ha poi promesso di introdurre la disciplina delle unioni civili fra persone dello stesso sesso, grimaldello all'approvazione del matrimonio fra persone dello stesso sesso e quindi all'adozione di bambini, a cui per forza di cose sarà impedito di avere un babbo e una mamma, privati della figura paterna o materna.
La Corte Costituzionale ha praticamente imposto la fecondazione eterologa per cui i bambini potranno essere fecondati in laboratorio e cresciuti da genitori diversi da quelli biologici anche dello stesso sesso, quindi ha già fatto entrare dalla finestra ciò che ancora non è passato dalla porta principale.
L'UNAR collegato al Ministero delle Pari Opportunità ha emanato linee guida, rivolte ai giornalisti, che impediscono di parlare di famiglia tradizionale o di dire che un bambino ha diritto ad una madre e un padre. L'UNAR ha di fatto , minato minando la libertà di stampa garantita dall'art. 21 della nostra Costituzione., Le la limitazione del diritto di stampa è uno dei primi passi che hanno sempre fatto i regimi dittatoriali per impedire la diffusione del sapere e dell'informazione.
Anche la libertà dei genitori di poter educare i propri figli, sancita dall'art. 29 30 della nostra Costituzione, è in pericolo. Da un paio d'anni a questa parte, lo sappiamo, moltissimi genitori hanno avuto un brutto risveglio. Hanno scoperto che, a scuola, i loro figli vengono sottoposti a programmi che diffondono l'ideologia di genere; ovviamente senza il loro consenso (informato ma anche no). Negli asili e nelle scuole di ogni ordine e grado, con il pretesto di insegnare il rispetto e combattere il bullismo e le discriminazione, ai bambini viene insegnato che il mondo maschile e femminile sono solo una convenzione, per di più cattiva e pericolosa. Questo succede anche nelle scuole della nostra provincia e del nostro comune
Dopo aver fatto marcia indietro sui libretti dell'Istituto AT-Beck, il ministero dell'istruzione ha ricominciato a sponsorizzare l'insegnamento dell'ideologia gender nelle scuole, l ddl Finna stanzia 200 milioni di Euro a tal fine. Il disegno di legge Fedeli è stato depositato in Senato, e propone l'introduzione dell'educazione di genere e della prospettiva di genere nelle scuole e nelle università. I nostri bambini sono vittime di un indottrinamento che dietro alla pretesa di combattere le discriminazioni mira a istillare preconcetti contro la famiglia, la fede religiosa, la differenza tra padre e madre.
Tutto questo sotto la "spada di Damocle" del d.d.l. Scalfarotto, ancora davanti alla Commissione Giustizia del Senato non ancora definitivamente abbandonato e cancellato dall'agenda politica; disegno di legge che prevede il carcere per opinioni ritenute omofobe, come ad esempio l'affermazione del diritto di un bambino ad avere una mamma e un papà o del fatto che il matrimonio è solo tra un uomo e una donna. Quindi una legge pronta a spazzare via chiunque non si allinei con la dittatura LGBT.
Noi siamo chiamati a essere testimoni di tutto questo insieme nella nostre piazze, insieme nelle nostre case, sui luoghi di lavoro, incontrando, risvegliando altri cuori sopiti e generando un'amicizia laica aperta a ogni persona che voglia seguire la voce della coscienza e non soccombere a questo programma ideologico. Un programma che mira a far dimenticare all'uomo chi è attraverso l'educazione dei più piccoli, rubando loro la tradizione che ha reso grande l'Italia, così che non abbiano più nostalgia della grandezza del passato e poi violentando la loro più intima identità. Perché? Perché riducendo l'uomo a istinto, addomesticandolo, soddisfacendo i suoi bisogni primari o piccoli capricci, in cambio il potere, si ruba la ragione e la libertà così da tenerlo in pugno.
Per questo resistiamo, fino ad oggi, civilmente e pacificamente, per non soccombere a questo tentativo. Siamo qui per educarci a vivere con dignità seguendo la nostra natura più profonda, ascoltando il desiderio bruciante di verità connaturato a ogni uomo.
In silenzio le sentinelle leggono in piedi, per educarsi e non soccombere alla menzogna delle informazioni superficiali che ci raggiungono tramite slogan ideologici. Lo fanno per un'ora, per darci il tempo che la velocità di questo mondo ci vuole rubare.
Con le nostre facce, la lettura di un libro e il nostro silenzio, perché solo la bugia ha bisogno di molte parole e di molti servi che la imparino e la diffondano, mentre alla verità bastano pochi uomini che vivendola risveglino il desiderio di giustizia e di bene connaturato in ogni uomo.
Tra poco gli amici del servizio d'ordine vi aiuteranno a disporvi, vi ricordo che la veglia è rigorosamente silenziosa, se qualcuno chiede informazioni lo potete mandare da me o dagli amici che hanno il giubbetto ad alta visibilità e che distribuiscono i volantini ai passanti, non si risponde alle provocazioni, restiamo in silenzio.
Perché?
Perché le sentinelle rispondono alle offese scegliendo il silenzio, unico antidoto a questa nuova forma di dittatura, noi vogliamo dare voce a quel bisogno bruciante di verità, prima condizione per diventare uomini pienamente liberi, cioè veramente soddisfatti.
Vegliano in silenzio, affinché anche altri uomini, anche chi ci contesta possa cominciare a risentire quella voce e ad averne nostalgia. Lo facciamo pubblicamente per testimoniare che insieme si può vivere ancora così e che non c'è dispotismo che possa impedire all'uomo di essere libero senza il suo consenso".
SENTINELLE, NON E' PIU' TEMPO DI STARE A GUARDARE!
Cento piazze per la famiglia: vieni sabato 23 maggio alla veglia nazionale delle Sentinelle in Piedi in piazza Salimbeni alle 18.00. Ecco il video delle Sentinelle in Piedi:
https://www.youtube.com/watch?v=PCVXcrZilEc
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