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“Rispondiamo alla lettera aperta del 20 giugno pubblicata su Sienafree del Movimento Pansessuale Senese, e più in generale proseguiamo la nostra attività pacifica e silenziosa per sensibilizzare e risvegliare le coscienze sulle libertà di espressione del pensiero e per una società fondata sul diritto naturale”. Così una nota in risposta della lettera aperta del Movimento Pansessuale da parte di Sentinelle in piedi.
“Prima di entrare nel merito e smontare le accuse false dei pansessualisti - prosegue la nota - vogliamo ricordare a cittadini, istituzioni e giornalisti che le Sentinelle in Piedi sono una rete di resistenza civile, pacifica, che vigila sull’operato delle istituzioni, stando dritti in piedi leggendo un libro orientati tutti verso un unico orizzonte: che le istituzioni operino per il bene dell’uomo e della società.
Le sentinelle in piedi non hanno padroni, non hanno ideologie, hanno solo buon senso. Ciascuno di noi ha la propria storia, le proprie origini culturali ed il proprio credo religioso nonché le sue convinzioni politiche. Ciò che accomuna le Sentinelle è il profondo senso dell’Uomo, della sua libertà, il suo essere in una Società fondata sul diritto naturale.
Tornando alle accuse dei pansessuali senesi, ribadiamo innanzitutto due concetti base ma necessari visto che si continua a strumentalizzare le Sentinelle in Piedi: le Sentinelle in Piedi non sono un movimento politico, siamo apartitici ed aconfessionali quindi non cediamo alle superficiali etichettature di coloro che, ideologicamente, vogliono confinarci là nella politica o in un partito. Non cediamo neppure alla provocazione strumentale di contrapporre etero e omosessuali: fra le Sentinelle vi sono omosessuali dichiarati che “combattono in coscienza affinché ogni bambino abbia diritto ad un padre e ad una madre”.
I signori del Movimento pansessuale citano, giustamente e condividiamo in toto - proseguono le Sentinelle in piedi - l’art. 3, comma 1, della costituzione Italiana che riportiamo integralmente visto che ultimamente, anche in sedi istituzionali, se ne citano versioni differenti:
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Se ci accomuna il rispetto e la passione per la nostra Costituzione siamo felici, felicissimi. Dobbiamo però amarla tutta questa Costituzione, non possiamo citare e sbandierare solo le parti che ci fanno comodo, come fanno gli amici del movimento pansessuale senese nella lettera aperta del 20 giugno.
Allora citiamo e invitiamo i signori del Movimento Pansessuale a leggere altresì l’art. 29 della medesima Costituzione che riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Società Naturale, quando poi loro avallano progetti di legge che prevedono il carcere per chi sosterrà la famiglia naturale.
Ma ancor più li invitiamo a leggere e rispettare l’art. 21 della Costituzione Italiana che recita al primo comma:
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Coloro che hanno contestato la nostra veglia del 20 maggio in Piazza del Campo, senza alcuna autorizzazione della Questura, introducendosi fra le file ben disposte delle sentinelle, parandosi davanti alle sentinelle con cartelloni e striscioni, baciandosi safficamente davanti ai bambini, sussurrando all’orecchio delle sentinelle più anziane la loro inutilità nel mondo ed offendendo la loro femminilità, hanno di fatto vanificato la nostra pacifica veglia dimostrando di infischiarsene dell’art. 21 della costituzione.
Cittadini istituzioni e politici di Siena, se il nostro silenzio fa tanto rumore chiedetevi perché? Nella festa ultracolorata (arcobaleno) noi siamo quei colori che l’occhio umano non percepisce, nella musica sfrenata della Festa della Musica noi siamo la pausa, il respiro, il silenzio: eppure il nostro “concerto” fa più scalpore dei 1000Watt delle chitarre rock e delle batterie?
Perché? Perché parliamo direttamente alla coscienza di ognuno. Perché con il nostro modo nuovo, pacifico ma determinato, di “resistere” gridiamo il pericolo imminente di una dittatura e di un totalitarismo culturale che spaventa: i più anziani fra noi, ma anche i vostri nonni, credo, signori del movimento Pansessuale Senese, sanno bene come siano cresciuti i regimi totalitari, le dittature portatrici solo di morte e distruzione!
Il nostro silenzio grida per quei bambini che, come Zac, piangono di un pianto disperato perché vogliono la mamma e a nulla valgono le coccole e le faccine di due padri che ammetteranno con amarezza “quando mio figlio capirà di non avere una madre gli si spezzerà il cuore”. E qua si parla di adozione a coppie dello stesso sesso tacendo le conseguenze sui più deboli: i figli.
Noi vegliamo perché le coscienze, quelle delle femmine in particolare, si scuotano e ascoltino il dolore delle donne dei paesi più poveri, come in India. Laggiù la disperazione della condizione economica e sociale ha già spinto oltre 1.500 donne ad affittare sé stesse per 3.000$ (non si può nemmeno scrivere utero in affitto dobbiamo parlare di maternità surrogata) essere segregate per 9 mesi (attenzione massima al contatto/contagio, a cosa mangia ecc. ecc.) e sperare che i committenti (che dobbiamo chiamare genitori pur non generando nulla) siano soddisfatti del sesso del nascituro perché altrimenti c’è l’aborto forzato e niente “paga”.
Ci scandalizziamo, giustamente, per lo sfruttamento minorile e sosteniamo il commercio equosolidale ma non diciamo nulla di questo tipo di commercio che non tratta oggetti ma esseri umani: bambini.
Per questo cittadini, istituzioni e politici senesi il nostro silenzio, qui come in tutte le città d’Italia fa molto più rumore di cento molotov e decine di vetrine in frantumi. Chi vorrà ancora bollarci, stavolta magari come “guastafeste”? Faccia pure. Se l’etichetta ingiusta che vorrete affibbiarci servirà a scuotere la vostra coscienza a farvi aprire gli occhi, fatelo pure non vi temiamo.
Ai signori del movimento Pansessuale diciamo che è inutile minacciare che sapete chi siamo, anche noi sappiamo chi siete. Di più! Sappiamo che dietro quell’allegria colorata di superficie c’è il dolore che vi abbiamo raccontato (e lo abbiamo solo accennato ce ne sono tanti altri) e che non possiamo tacere.
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